Venerdì 8 marzo, Giornata Internazionale della Donna

Venerdì 8 marzo celebriamo la Giornata Internazionale della Donna, un’occasione importante per riflettere sulle conquiste e sulle sfide ancora presenti nella lotta per l’uguaglianza di genere. È un giorno per celebrare il coraggio, la determinazione e la resilienza delle donne, ma è anche un giorno per aprire riflessioni sul ruolo delle donne nella società, in particolare sul lavoro femminile.

I dati sull’occupazione femminile in Italia sono allarmanti: solo il 50% delle donne tra i 20 e i 64 anni lavora e siamo gli ultimi in Europa per tasso di occupazione femminile. Questo divario ha conseguenze sulla nostra economia, contribuendo alla bassa crescita, all’alto debito e alle forti disuguaglianze. Eppure, sembra che solo durante l’8 marzo vengano messe in luce queste criticità. Una volta passata la Festa della Donna, il tema torna nel dimenticatoio.

La scarsa attenzione al lavoro femminile da parte della classe politica è sintomo di una mancanza di visione d’insieme e di strategia a lungo termine. È fondamentale interrompere il circolo vizioso in cui siamo immersi, dove la mancanza di occupate porta a una minore ricchezza e quindi a maggiori disuguaglianze e debito. Le donne senza lavoro servono al sistema di welfare e all’economia nel suo complesso come ammortizzatori sociali, il che potrebbe spiegare la resistenza alla creazione di politiche efficaci per aumentare il tasso di occupazione femminile.

L’8 marzo non deve essere solamente una giornata di festa, ma anche di riflessione e azione per abbattere le barriere che impediscono alle donne di entrare o rimanere nel mercato del lavoro. È importante che questo tema sia al centro del dibattito anche il resto dell’anno, per garantire un futuro più equo e prospero per tutte le donne italiane.

Manuela Pisaniello

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